E’ lo step della mia professione di terapeuta di cui sentivo l’esigenza, per aggiungere un tassello che mi migliorasse e mi arricchisse- Perché l”osteopatia viscerale piuttosto che quella strutturale?
Semplicemente perché la risonanza di Jan Pierre Barrall come Osteopata mi ha sempre affascinato non solo perché è stato definito dalla rivista americana” Time “come “uno degli innovatori manuali più importanti al mondo” e il suo modo di lavorare unico,“Solo il corpo sa ” ……noi possiamo imparare ad ascoltarlo .
L’approccio dell’Osteopatia viscerale di J.P. Barrall e’ molto rispettoso e sensibile,molto vicino al mondo Rolfing.
Lui sottolinea che in realtà non si può essere specializzati in viscerale in quanto l’osteopatia si basa sulla globalità del corpo, ed il viscere per quanto spesso centrale per un buon trattamento, è un aspetto di questa globalità. Ciò che lo distingue da chiunque altro, è l’approccio sensibile, in “ascolto” del tessuto del corpo. Attraverso una semplice tecnica che stimola i meccanocettori l’osteopata può percepire le tensioni del tessuto corporeo e come il corpo si adatta ad esse. L’allenamento di questo livello sottile del tatto e l’esperienza, permette nel tempo all’osteopata di sentire differenti qualità del tessuto che gli consentono di riconoscere le strutture che hanno bisogno di un aiuto con sempre più precisione.
L’ osteopatia attraverso l’ascolto individua la struttura intorno al quale il corpo ha creato un adattamento per trovare un equilibrio (lesione primaria) risolvendola, e continuando nell’ascolto per risolvere tutti i compensi più o meno articolati in base alla storia medica e al vissuto del paziente, nel tessuto corporeo è immagazzinata ed impressa tutta la memoria del nostro vissuto, e mentre la mente può mentire, il corpo non può farlo. Il corpo ha in sé tutte le risposte sta a noi fare le giuste domande.